Piazza Garibaldi 1 - Tel. +39 0422 858900
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Ingresso libero.
Per info 0422858948
Ingresso libero. In caso di pioggia presso la Biblioteca di Ponte di Piave
Per info 0422858948
Letture a cura degli Allievi dell'Accademia da Ponte
Accompagnamento musicale di Orkestrani
Mario & Mario: amici da sempre, cultori delle tradizioni venete, custodi del patrimonio storico e paesaggistico regionale con un ampio ed illuminato sguardo sul futuro...
Ingresso libero. In caso di pioggia presso la Biblioteca di Ponte di Piave
L’autore è residente a Salgareda (TV). I versi che compone riflettono i sentimenti che tuttora lo accompagnano. Narrazione poetica di un mondo vissuto dove tutto appariva più semplice: ricordi d’infanzia, lo scorrere del tempo e delle stagioni. Un mondo meno ricco economicamente, meno complesso e con valori condivisi e duraturi.
E ’ntanto per la costa di traverso
venivan genti innanzi a noi un poco,
cantando ‘Miserere’ a verso a verso.
Versi risorgenti da preziosi scritti pronunciati ad alta voce o appena sussurrati, note fluenti e cristalline che alimentano l’antico mito della circolazione perpetua: un punto di equilibrio che rispecchia il connubio, evidente in natura, tra la più fragile e nervosa struttura che presiede il territorio, i fiumi, e il paesaggio attraversato. Dedicato a Renzo Franzin, mancato qualche anno fa; moderno sciamano dedito alla riscoperta e alla difesa di paesaggi nascosti o perduti lungo gli argini dei tanti fiumi del Veneto
Guerrino Lovato è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Studioso d’arte, tiene conferenze e pubblica regolarmente saggi e libri: Sulle Case, 2012; La levatrice incredula, 2014; Carube Casa Rurale Berica, 2016. E’ scultore e mascheraio (il suo museo Mondonovo Maschere é a Malo e le sue creazioni sono state usate su set cinematografici importanti), decoratore (fra le tante, sono sue le decorazioni scultoree della Nuova Fenice di Venezia 2002), collezionista. Un artista eclettico nato a Brendola (VI) nel 1958 e veneziano di adozione che ci racconta con ironia e competenza, attraverso l’edilizia Berica, il destino della civiltà rurale. Sono esposti disegni originali.
Daniele Zovi , narratore e divulgatore ambientalista. Una vita spesa a contatto con la natura . La neve , gli alberi , gli animali selvatici , una natura che nonostante tutto resiste. Daniele Zovi ci narra “ vibranti spazi di meraviglia” riconducendoci alle origini.
Ludovico Sartor vive e lavora a Vicenza. Parallelamente all’attività di architetto ha sviluppato fin dai tempi del liceo un percorso come pittore. Dal 1997 ad oggi ha esposto in varie mostre collettive a Vicenza, a Roma e a Filicudi (Biennale), e in alcune personali di pittura a Vicenza, a Padova e a Treviso. Le opere dedicate a Parise e che rimarranno in mostra sono presentate dalla dott.ssa Marica Rossi.
E ’ntanto per la costa di traverso
venivan genti innanzi a noi un poco,
cantando ‘Miserere’ a verso a verso.
Questa rappresentazione, organizzata dalla rassegna “Poesia sotti i gelsi” di Casa Parise, costituisce un unicum nei numerosi progetti presentati al “Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni - Dante 2021” promosso dal Mibact, e ritenuti meritevoli di approvazione e del relativo patrocinio dal predetto comitato.
Si tratta di un evento che vede impegnato, come protagonista assoluto, Mario Ballotta il quale reciterà un “grande passim” delle tre cantiche della Comedìa dantesca. Durante la declamazione l’organista Stefano Maso si inserirà, ad adiuvandum, con dei commenti sonori improvvisati, sia come interludi ai vari canti danteschi sia come accompagnamento di sottofondo, cercando di scegliere e cogliere, in relazione ai concetti poetici declamati, i giusti timbri e i modelli sonori che ne evidenzino sul piano estetico il giusto pathos. Ma ciò che diversifica questa recitazione e la rende unica in tutto il territorio nazionale, è la presenza della Schola Gregoriana AUREA LUCE. La presenza di una schola gregoriana, che esegue l’antico canto monodico, che un tempo era proprio della Chiesa, non può essere considerata come un abbellimento o un intercalare per far riposare la voce recitante, senza alcun collegamento stilistico e concettuale con il testo declamato, ma è parte integrante della cantica del Purgatorio della Comedìa, visti i numerosi brani gregoriani citati dal Poeta nella predetta cantica .
La chiusura di tutta la rappresentazione è, come si conviene, affidata all’ultimo canto del Paradiso, ovvero alla preghiera di San Bernardo, la visione della Trinità e a “…l’amor che move il sole e l’altre stelle”.
L’attore-narratore reciterà, terzina dopo terzina in rapide sequenze intervallate da “silenzi musicali”, quello che abbiamo definito come “il grande passim” della Comedìa, nell’auspicio che l’immortale testo dantesco coinvolga emotivamente lo spettatore e lo trascini “nel vortice” di un’esperienza di bellezza e, per chi crede, anche di spiritualità.
Almeno questa è la nostra speranza...