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Dicembre 1914

ven 06 feb 15

Dopo i primi sei mesi di guerra la violenza degli scontri aveva già procurato un milione circa, fra morti, feriti e dispersi, ed il conflitto si stava già delineando come la più grande ecatombe della storia. Nel fronte occidentale oltre settecento chilometri di trincee e capisaldi, dal mare del Nord alle Alpi, dividevano gli eserciti francese e inglese da quello tedesco. La massiccia propaganda, volta a presentare i nemici sotto la peggior luce possibile, faceva il suo corso accrescendo odio e sfiducia reciproci, eppure il giorno di Natale del 1914 si compì un miracolo: nelle Fiandre migliaia di soldati nemici deposero le armi e si scambiarono gli auguri.
In quella zona del Belgio, devastata dalle battaglie della “Corsa al mare”, le truppe inglesi e quelle tedesche si fronteggiavano aspramente e senza risparmiarsi, perciò Il 24 dicembre 1914 nulla lasciava presagire quello che sarebbe successo… il giorno della Vigilia da una trincea all’altra i soldati iniziarono ad intonare canti natalizi scambiandosi gli auguri. Alcuni soldati tedeschi accesero delle candele sui parapetti delle trincee, addobbarono un albero di Natale, e fecero apparire un cartello che riportava la scritta: «Non spariamoci.» Fu così che in quei giorni le armi tacquero, e nelle Fiandre così come in altri settori improvvisamente “scoppiò la pace”.
Tale tregua inizialmente fu intesa come un pretesto per recuperare i corpi dei compagni caduti nella “terra di nessuno”, ovvero quella che divideva le due trincee, tuttavia ben presto dai semplici auguri si passò a vere e proprie cerimonie collettive e a scambi di doni. Molte lettere parlano addirittura di una partita a pallone tra sassoni e scozzesi svoltasi nel pomeriggio del 25 dicembre tra Basseville e St. Yvon. Ma oltre alla corrispondenza, ad attestare la diffusione della tregua, sono giunte ai giorni nostri diverse fotografie nella terra di nessuno che ritraggono soldati inglesi e tedeschi in gruppo. In diverse zone del fronte la tregua durò fino a Capodanno.
Più rari e meno documentati sono stati gli incontri tra francesi e tedeschi, fraternizzare con i tedeschi era severamente punito e giudicato disonorevole dai comandanti francesi, diffidenti verso un popolo che per la seconda volta in meno di cinquant’anni invadeva il loro paese. La fraternizzazione tra soldati nemici fu invece pressoché assente sul fronte orientale, anche in ragione del fatto che l’impero zarista, utilizzando il vecchio calendario Giuliano, festeggiava Natale il 7 gennaio. Tuttavia diverse fonti parlano di una tregua di Pasqua nel 1916 tra russi e tedeschi.
I motivi che spinsero migliaia di uomini a smettere di combattersi prima e dopo il giorno di Natale sono svariati, fra questi il convincimento che la guerra sarebbe terminata entro i primi mesi del 1915, la consapevolezza da parte dei contendenti di condividere le stesse terribili condizioni di vita della prima guerra di trincea, ed il fatto che, pur nell’intensità degli scontri, il conflitto non avesse ancora mostrato tutta la propria potenza distruttiva tramite l’utilizzo di mezzi che l’industria bellica stava producendo a ritmi serrati e sempre più evoluti.
La reazione dei comandi per impedire queste tregue spontanea fu varia: i tedeschi fecero in modo di tenere impiegata la truppa in attività d’addestramento, gli inglesi fecero ruotare i reparti al fronte in modo che essi non fraternizzassero con il nemico, entrambi fecero bombardare le linee avversarie in occasione del periodo natalizio..… Tuttavia il mito della tregua di Natale era ormai pronto per essere consegnato alla storia.

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news pubblicata il ven 06 feb 15