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“Cara Giulia.."

ven 17 ott 14

Cara Giulia,
sono Paola, il sindaco di Ponte di Piave.
Recentemente ho avuto modo di incontrare e parlare con i tuoi genitori, che mi hanno raccontato della tua esperienza con Intercultura a Santo Domingo. Praticamente, dall'altra parte del mondo.

Attraverso le parole di tuo padre e di tua madre ho capito l'importanza dell'esperienza che stai vivendo, in termini di crescita culturale e umana: un capitolo della tua vita che ricorderai per sempre e che - sono certa - ti arricchirà e ti aprirà a nuovi orizzonti, sia di frontiere geografiche che di pensiero.

Quello che può dare un'esperienza all'estero, il confronto con culture completamente differenti dalle nostre è qualcosa che è difficile da spiegare e - talvolta - anche da condividere. Capire che la vita può davvero essere vissuta intensamente ogni giorno, scoprire che le capacità che ci sono date sono un bene inestimabile e che abbiamo la possibilità (e forse il dovere) di sfruttarle anche per rendere migliore il posto dove viviamo e le persone che sono intorno a noi. Tutto questo è ciò che ci rende migliori, in primis per noi stessi.

So che il bagaglio che porterai con te, di nuovo qui a Ponte di Piave (...lo spero!) o in qualche altra parte del mondo, sarà più pesante e colmo di spirito ed entusiasmo, di voglia di vivere e di coraggio, quel coraggio che hai dimostrato di avere nel decidere di prendere l'aereo e andare a scoprire un'altra realtà.

Sei di esempio per le ragazze e i ragazzi che si affacciano al mondo, affrontandolo con tutte le occasioni che esso ci regala.
Un grande "in bocca al lupo" per la tua vita!
Ti saluto, da qui, a nome dell'intera comunità di Ponte di Piave, con questa poesia di Marianne Williamson.
Paola Roma

"La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.
E’ la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo: 
“Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso?”
In realtà chi sei tu per non esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.
Non c’è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri."


news pubblicata il dom 19 ott 14