Piazza Garibaldi 1 - Tel. +39 0422 858900

PEC protocollo.comune.pontedipiave.tv@pecveneto.it

Contrasto: a
Testo:
a a a
mappa del sito | Home
Sei in: La città » Ambiente » Piave e Negrisia » Intervento di riordino idraulico del Piave: proposta fumosa

Intervento di riordino idraulico del Piave: proposta fumosa

Intervento dell'Assessore all'Ambiente - Luciano De Bianchi

 

 

La proposta del CRIF di riordino idraulico del Piave ha trovato un comportamento attento e trasparente da parte dell’Amministrazione comunale.

Dopo il deposito del progetto preliminare  presso il Comune,  ci siamo  attivati per la massima diffusione dello stesso in modo da consentire a privati ed associazioni di presentare osservazioni. Contestualmente abbiamo aperto un confronto con i Comuni interessati, dando indicazioni precise per quanto riguarda gli incarichi professionali.

Siamo stati presenti non solo all’unica presentazione prevista dalla legge presso il Comune di San Biagio di Callalta (27.01.09), a quella successiva a Breda di Piave (05.03.09) ed abbiamo promosso un incontro pubblico a Ponte di Piave (03.03.09), pur non previsto dalla legge.

Si tenga presente che dal 05.12.2008 il Genio Civile sta attuando lavori di pronto intervento che anticipano in larga parte quelli previsti dallo studio del C.R.I.F.

Si  tratta infatti di interventi di esbosco e di asporto di inerti che vengono seguiti con attenzione e preoccupazione dall’Amministrazione comunale.

L’Amministrazione comunale ha chiesto al Genio Civile le relazioni tra lo studio del CRIF e gli interventi in atto.

Ai sensi della L.R. 10/1999, art. 17, i Comuni di Ponte di Piave, San Biagio di Callalta, Breda di Piave e Maserada sul Piave hanno incaricato per le osservazioni il Prof. Luigi D’Alpaos, docente di Idrodinamica presso l’Università di Padova e l’Agronomo Dott. Giorgio Trentin.

Quali sono i contenuti essenziali delle osservazioni?

  • gli strumenti di calcolo idraulico sono inadeguati poiché hanno assunto un fondo privo di erosione (fondo fisso). L’ipotesi del fondo inerodibile non consente infatti di valutare il livello di sovralluvionamento, i modelli di calcolo sono quindi inadatti a descrivere l’effettivo comportamento del fiume;
  • non è chiaro il rapporto fra l’intervento del CRIF e ciò che prevede il Piano Stralcio per la Sicurezza Idraulica del Fiume;
  • le carte geo-morfologiche, peraltro in scala non adeguata (1:20.000), non sono in grado di evidenziare l’evoluzione dell’alveo. Occorreva aggiornare i rilievi laser-altimetrici, con un volo dai costi contenuti; 
  •  la rimozione della vegetazione ha senso solo se sussistono pericoli di sradicamento, ma non ha alcun senso asportare inerti. Gli interventi proposti sono ritenuti non necessari e se non sono pericolosi per il nostro tratto, possono esserlo per quello vallivo; avrebbero una funzione solo se il filone di corrente assumesse direzioni incidenti rispetto alla difesa principale (argini), costituendo così una minaccia per la sua stabilità;
  • è sconcertante che a fronte di 433.968 mc. da asportare, solo 8.505 sarebbero riposizionati. La valutazione così puntuale fa un po’ sorridere, tanto valeva escludere qualsiasi riposizionamento di ghiaia.

    Le finalità dichiarate dell’intervento della buona regimazione del fiume, non possono essere conseguite; è stato persino difficile esprimere un parere su un progetto che non ha neppure le caratteristiche di essere definito “preliminare”.

    Se ci si pone la domanda di quali siano i benefici sul piano della sicurezza idraulica, la risposta non può che essere sospesa, tanto più che il pronto intervento in atto dal 5 dicembre 2008, può rendere inutile qualsiasi osservazione sulla proposta di intervento agli atti del Comune.

    Il Consiglio comunale nella seduta del 10 marzo 2009, a fronte delle considerazioni suesposte, ha espresso a larga maggioranza, con tre astensioni, parere sfavorevole ed ha inviato le osservazioni alla Regione del Veneto.