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Il Piave come Penelope: distrugge e costruisce - Intervento dell'Assessore all'Ambiente

 

Le frequenti morbide del Piave avvenute durante l’inverno hanno provocato:

 
  • profonde alternazioni della morfologia dell’alveo;
  • estese erosioni del territorio agricolo che minacciano alcune difese di sponda in corrispondenza dell’Oasi delle Grave di Negrisia e della località “Dal Santo”.

 Si sono inoltre modificate le curve delle anse e la forma delle isole, dando vita a nuovi filoni di scorrimento dell’acqua, la cui velocità, in alcuni tratti, ha subito un forte incremento.

 

I lavori di pronto intervento attualmente in corso e coordinati dal Genio Civile dovrebbero disostruire in tempi rapidi l’alveo, in particolare sotto i ponti dove vi sono pile di alberi sradicati.

 

Finora sono  stati eseguiti tagli diffusi di alberi in alcune aree della golena ma l’esbosco non sempre contribuisce alla sicurezza idraulica, semmai può essere più utile, per evitare le erosioni, il taglio di alcune isole .

 

La protezione delle sponde va fatta in tempi più rapidi possibili soprattutto a difesa di insediamenti storici sia residenziali che produttivi.

 I manufatti necessari allo scopo devono essere in grado di resistere alle prossime morbide anche se vale sempre il detto che “… il Piave passa a Perarol e el fa quel chel vol”. 

Poiché gli interventi di ordine idraulico non producono risultati garantiti, ritengo necessario un confronto più serrato e puntuale con il Genio Civile, la cui funzione è quella di provvedere alla difesa delle popolazioni da eventuali esondazioni. 

Questo confronto è ancor più necessario in rapporto al financial-project di riordino idraulico presentato dalla Regione ed oggetto in questo periodo delle osservazioni da parte dei Comuni. 

 Luciano De Bianchi - Assessore all’Ambiente